Sono storie pregne della sabbiosa essenza dell’Africa e tuttavia storie per molti versi universali nel loro modo di ritrarre l’umanità , gli animali e la magia.
La giraffa vanitosa- Prova d’amore – L’amicizia tra la tartaruga e l’aquila – Il bambino d’oro e il bambino d’argento-“Kimanaueze, la figlia di sole e luna” testo teatrale di M. Ronchetti – Il sole e la luna – La mantide e la luna. Possono Sembrare difficili da capire perché sono diverse dalle nostre : è come quando conosciamo qualcuno che viene da un paese lontano…
OCCORRE CONOSCERLO…GUARDANDOLO E ASCOLTANDOLO
“ Noi non vogliamo, non vogliamo affatto intendere, che quel che ci accingiamo a raccontare sia vero. “ Sono queste le parole con cui i cantastorie Ashanti danno inizio ai loro racconti.
Col passare del tempo le favole antiche si sono trasformate : nel migrare di popolo in popolo esse hanno subito adattamenti. Ognuno di noi le può raccontare secondo la propria immaginazione, il proprio modo di essere e il luogo in cui vive; e se alla nostra storia succede di mettere le ali e di diventare di altri, noi non possiamo trattenerla.
Un giorno tornerà a noi, arricchita di nuovi dettagli e con una voce nuova. I bambini , e non solo, forse conoscono già i temi di tante storie africane, o forse li incontreranno per la prima volta: la paura , il buio, il cielo, la luna, il sole, il potere dell’acqua , gli incantesimi che provocano sventura o salvezza.
La fiaba è un genere letterario universale, caratterizzato da una struttura narrativa costante; è un terreno fertile perché può essere smontata, modificata e ricostruita, e anche perché si presta a numerosissimi itinerari didattici e percorsi immaginativi.
La sua struttura costante risulta rassicurante, familiare, e dà stabilità e sicurezza, due elementi importanti nell’età evolutiva. Ogni bambino ha bisogno della sua fiaba, quella che inconsapevolmente lo rassicura, lo fa crescere, gli dà fiducia; la conferma che potrà cavarsela in qualsiasi situazione.
Nella fiaba africana molto importante è il rispetto che si riscontra verso la natura e le sue belle cose. La fiaba offre un terreno d’incontro che non ha barriere né temporali,né etniche, né d’età: l’immaginario nutre la capacità d’immaginare, mobilita le risorse della fantasia infantile, “crea spazio per altre cose, non utili, come la poesia, la musica, l’arte, cose che riguardano direttamente la felicità dell’uomo e non la sua utilizzazione in una qualsivoglia macchina produttiva”, come dice Rodari, che aggiunge: “non credo che la fantasia sia evasione, ma uno strumento della mente, capace di esprimere e formare una personalità più ricca”.
La fiaba, riesce a “realizzare massimi risultati servendosi di pochissimi mezzi”.
Questo nostro “ teatro di narrazione” vuole creare relazioni e punti d’incontro con ragazzi e bambini di altre culture, far nascere obiettivi comuni, aiutare ad affermare i valori della società e della tolleranza. E’ importante e bello raccogliere i frammenti e i ricordi delle nostre radici, attraverso la narrazione delle fiabe della propria terra. La narrazione diventa così la possibilità di dar vita alle emozioni, ai ricordi, alle cose vicine e lontane.
Scheda tecnica dello spettacolo: durata 60’ / Utenza : 6 -10 anni
Tecnica di narrazione attorale – Tecnica d’ombre – Musica e suoni dal vivo – Spettacolo di interazione e coinvolgimento del pubblico-palco o pedana mt 5 x 6 x 4 – quadratura nera- sala buia- Carico elettrico min .5 kw – trifase 5 poli- In alternativa 220-(almeno 4 prese)
Storie raccolte da Ilaria leone, raccontate e drammatizzate da Miriana Ronchetti, suonate da Nicola Camera, animate da Ilaria Leone .
Teatro Arte Orizzonti inclinati – Como tel 031-526079
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