Tutti gli strumenti segreti per una buona recitazione, per recitare bene e tecnicamente.
Informazioni: teatroarte@iol.it Cellulare: 329.3817686
Matteo Gazzolo, erede di una lunga tradizione teatrale. Una bella conferma della ereditarietà del gene teatrale trasmessosi con forza e determinazione di generazione in generazione nella famiglia Gazzolo, alimentando l’intero ‘900 di successi.
Come il personaggio prende vita nel testo: tecniche per l’analisi, la lettura, l’interpretazione dal vivo. Chi vuole imparare a recitare, ad un certo punto del suo studio, deve porsi una domanda cruciale: come si dice una battuta? Esiste un metodo, siatene certi, una precisa tecnica per farlo, però questo metodo è basato su molteplici approcci possibili. Da qui molte confusioni, e molte parzialità nell’offerta dei corsi e degli stage di recitazione.
C’è molta differenza infatti tra le battute di una commedia, il testo di una poesia, la narrazione di un racconto, e ogni volta ci si deve porre in modo diverso. Eppure esistono dei punti in comune tra tutti gli approcci, perfino evidenti, oserei dire, sebbene spesso poco rilevati dagli stessi attori, registi o insegnanti, i quali prevalentemente seguono “una” scuola (una tecnica principale, più alcune appendici utili) e quindi tendono a sottovalutare o a sottostimare le altre.
Spiegare tutte le possibili varianti per affrontare un copione, o anche una singola battuta, non è il compito dello stage che proponiamo, bensì vogliamo fornire a tutti i partecipanti una base di partenza chiara, sempre attuabile, pratica e comprensibile, che può essere usata pur rispettando i diversi approcci di “scuola” possibili, per poter guardare ad un testo con occhio tecnico, cioè porsi davanti ad esso sapendo da subito dove mettere le mani per cominciare a recitarlo.
Nel nostro stage proponiamo un approccio certo, basato su esperienze e conoscenze solide e sperimentate, derivate dalla tecnica più usata nel teatro contemporaneo (metodo Stanislavskji/Strasberg), e dalla tecnica classica dell’antica tradizione italiana, che il conduttore ha appreso direttamente dalle generazioni che storicamente per ultime l’hanno utilizzata e che ha poi sistematizzato per l’uso pratico degli attori contemporanei; questi strumenti, che noi proponiamo, servono
per rendere l’attore indipendente nel suo approccio creativo al testo, così che possa farlo diventare espressivo, interessante, logico ed emozionante.
DESTINATARI
Tutti quelli che siano interessati a dare voce a un testo, per lavoro (attori, insegnanti, oratori), o per interesse personale, artistico e culturale, e che vogliano studiare e mettere alla prova un preciso metodo per farlo. Attori, aspiranti professionisti, e attori che non dispongono di una tecnica specifica per il trattamento del testo, o
che vogliano approfondire il proprio bagaglio tecnico.
NOTA PER I PARTECIPANTI
Ai partecipanti è richiesto di portare due testi di loro scelta: una parte da recitare da soli (monologo o racconto, tassativamente non poesie), e un breve dialogo a due o tre personaggi, tratti da testo possibilmente noti (di autori solidi e sperimentati).
– A tutti gli allievi verrà chiesta la disponibilità ad improvvisare la loro partecipazione ai dialoghi proposti dagli altri partecipanti.
– I testi scelti devo essere descritti al gruppo di lavoro nelle loro linee generali (l’intero testo, non la singola scena).
– Non è necessario sapere a memoria i testi, anche se può essere vantaggioso.
– Per i dialoghi, se ne devono portare più copie (fotocopie o stampe) da consegnare agli altri attori e all’insegnante.
DURATA da sabato 18 marzo a domenica 19 marzo presso Istituto G. Carducci, Como, Viale Cavallotti.
Sabato: dalle ore 14,30 alle 22,30
Domenica: dalle ore 14 alle 22,00
Stage intensivo, in due giornate, per 16 ore totali. Il numero massimo di partecipanti è 16 persone.
CURRICULUM di Matteo Gazzolo
Matteo Gazzolo, attore, narratore e interprete di poesia, insegnante di teatro, musicista. Figlio d’arte, proviene da una antica famiglia di attori italiani. Debutta in teatro nel 1976, all’età di 15 anni sotto la guida del padre, con il quale studia e recita per molti anni, e dei suoi insegnanti (tra gli altri, Beatrice Bracco per l’acting training e Edda Albertini per la lettura poetica). Dal 1980 al 1992 lavora in televisione (RAI) e nel cinema. Per molti anni studia e lavora, approfondendo così le tecniche classiche e il moderno training dell’attore.
Dal 1996 si dedica stabilmente all’insegnamento delle tecniche teatrali (metodo Stanislavskji/Strasberg, lettura poetica, analisi del testo, dizione, uso della voce), attività che prosegue attualmente.
Per studiare la musicalità del verso ha svolto una intensa attività come cantante. Ha scritto musica applicata al teatro. Negli ultimi dieci anni si è dedicato molto intensamente alla didattica delle tecniche dell’attore, sviluppando un metodo che armonizza l’antico passato di tradizione con il moderno metodo di ricerca del personaggio. Lavora a lungo come cantante di jazz, e dal 2006 compone colonne sonore per il teatro. È esperto di computer music e programmazione di hardware e software musicali (studio e live), che usa durante i suoi spettacoli di narrazione o poesia (performance in live electronics). Ha all’attivo anche molte autoproduzioni, di cui cura la regia, gli adattamenti del testo e le musiche, sulla poesia classica, i racconti del mistero, i testi sacri, e la mitologia. Il suo teatro, basato interamente sul rapporto tra musica e parole, quindi sempre espresso in forma di concerto teatrale, ha un indirizzo fantastico e insieme didattico.