“AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE”
“Ed è sempre con Poesia che vogliamo dare forza a questo progetto, farlo crescere, coinvolgendo soprattutto i giovani in un lavoro di espressione, soprattutto di produzione ed esecuzione, dando la possibilità di esprimere la loro creatività in un mondo troppo compresso e arrogante, violento; per far conoscere volti, pensieri, azioni di persone che hanno lasciato segni d’arte segnando il solco di una memoria che rimane oltre il tempo”. Rassegna nata nel 2008.
SABATO 29 MAGGIO ore 19,45 Sala Musa Istituto Giosuè Carducci
AMOR e COR GENTIL SONO UNA COSA Ingresso € 10
Sarà per noi un’emozione parlarvi solo d’Amore.Con Stefania Butti soprano, Fabio Bianchi pianoforte- Arie, musiche e poesie interpretate. A cura di Miri Ronchetti.
LUNEDì 7 GIUGNO ore 18,30 Sotto gli alberi di villa Olmo Ingresso libero
OMAGGIO A LUIS.
Lettura del copione teatrale “il gatto e la gabbianella”.L’ultima mail scritta da Luis: ”Cara Miriana: te respondo en español. Gracias por tu interés en la historia de la Gavianella. bueno…alguna vez me invitas a un vaso de vino y estamos en paz. Gracias por tu esfuerzo y por tu trabajo. Espero tener la ocasión de visitarte muy pronto. Un fuerte abrazo, un beso. Luis”
LUNEDì 14 GIUGNO ore 18,30- Sotto gli alberi di villa Olmo Ingresso libero
BUIO e LUCE. Poesie scritte da Ilaria Leone, Alkemill. Poesie, ragionamenti.
“Annaspando cercando l’aria, ricordo quanto era bello respirare senza avere paura del vento. Con i pugni chiusi e le braccia legate ricordo ora quanto era immensa la libertà…”
IL GRANDE VOLO drammaturgia originale di Miriana Ronchetti adattamento da “Gli Uccelli” di Aristofane
Saggio teatrale con gli allievi del corso di “Recitazione” con Dustin Battistini, Francilene Pessoa, Marco Wenk, Manuela Luvrano, Mariangela Riva, Michele D’Argenio, Noor Colombo, Paola Ferrari.
Scena di Pietro Introzzi.Aiuto regia Manuela Luvrano.
Testo e regia di Miri Ronchetti.Ispirata al testo bellissimo di Aristofane che è eternamente attuale come i sogni degli uomini. Non erano tempi sereni quelli in cui visse Aristofane che, ateniese, era destinato ad assistere alla sconfitta della propria città. In queste drammatiche circostanze Aristofane non scelse, come avrebbe potuto, di distrarre il pubblico mettendo in scena opere che non avessero alcuna attinenza con la situazione storica; al contrario, parlò della guerra e prese decisamente posizione contro perché in tutte le sue opere un concetto viene più volte trattato, tramite le riflessioni dei personaggi. La convinzione che la guerra, la disonestà nell’amministrazione di una città, l’inconcludenza degli uomini fossero un male per l’umanità, non solo per la propria città ma per il mondo intero, è qualcosa che noi vorremmo portare come uno stendardo alto e gridare al cielo che soltanto la pace potrà garantire al popolo, cioè alla gente normale, all’attore e allo spettatore, benessere e serenità.
Soggetto: un piccolo gruppo di umani abitanti nella stessa città divenuta oramai inabitabile, si incontrano insoddisfatti e senza più meta né obiettivi. Decidono così di andare a vivere nel cielo, chiedendo prima il permesso al popolo degli uccelli. Questi, prima di acconsentire, vogliono assicurarsi che gli umani si comporteranno bene.
Collaborano alla realizzazione della rassegna
Interpreti: Corrado Bega, Fabio Bianchi, Stefania Butti, Miry Ronchetti, Allievi del Corso di teatro arte
Ideazione scenica, Pietro Introzzi
Grafica, Laura Catelli Siti web, Ilaria Leone
Ideazione, testi, regia, Miriana Ronchetti